Il rame uccide il coronavirus

Il rame, un materiale di cui oggi si parla spesso vista la sua capacità battericida nei confronti dei virus e in modo specifico del COVID-19, è da sempre un materiale dall’altissima capacità. Dal tempo dei Fenici e degli Egizi sono note al mondo le sue particolari capacità. Le prime tracce risalgono ad almeno dieci mila anni fa, i manufatti erano ampiamente diffusi e sono arrivati successivamente anche in Europa.

Basti pensare che l’impiego del bronzo, che deriva dalla fusione di rame e stagno, è stato così importante per l’essere umano da avere addirittura un’età del bronzo per descrivere l’utilizzo smodato. Nella mitologia il rame viene associato alla dea Venere: lucente, forte.

Il rame è uno dei pochissimi materiali che si trovano in natura in una forma che può essere già utilizzata, per questo si definisce metallo nativo. È stato il primo metallo ad essere utilizzato, stampato e sfruttato per la costruzione. In epoca romana le estrazioni erano elevatissime poiché l’impiego del rame era molto elevato: dall’arte decorativa, ad agente batteriostatico.  Per citare alcuni esempi è possibile chiarire che il rame è in grado di uccidere le forme di Coronavirus, l’influenza, l’adenovirus, i miceti, lo Staphylococco, l’Escherichia coli.

La sua capacità primaria è condurre elettricità, si tratta di un prodotto che riesce a resistere alla corrosione del tempo e degli agenti esterni, perfetto per la creazione di altre leghe metalliche. Pochi sanno però che il rame ha anche un’importanza fondamentale per l’organismo umano ed è soprattutto sicuro per l’ambiente, in quanto non cancerogeno e non in grado di mutare. Il rame è anche un oligoelemento importante per il mondo animale e vegetale, costituisce prevalentemente proteine ed è molto utile per la respirazione e le cellule. Nell’uomo viene assorbito nell’intestino e poi trasportato al fegato. Mediamente ogni essere umano ha circa 1.4 mg di rame per ogni kg, soprattutto nei muscoli e nelle ossa.

La potenza del rame quale battericida naturale

Oggi si torna a parlare della sua eccezionalità per un altro motivo, è stato infatti appurato che il rame e le leghe da esso derivanti, non sono in grado di far sopravvivere virus e batteri e quindi, anche nel caso del Coronavirus, questo muore rapidamente. Quando il virus si posa sulla superficie viene letteralmente degradato da essa. Una scoperta che riporta al passato, quando in Italia le pentole e le tubature erano di rame, in India ancora oggi si beve e si mangia nel rame, in America le condotte sono ancora di rame, questo perché è in grado di auto-sterilizzarsi. Non servono agenti chimici esterni, non serve attenzione, è una sorta di deterrente naturale per i virus.

Con l’arrivo del ventesimo secolo i nuovi materiali hanno spazzato via i vecchi, il rame che aveva conosciuto un profondo boom durante la rivoluzione industriale è stato rapidamente soppresso per fare spazio a nuovi prodotti che oggi vengono impiegati per le tubature, per le costruzioni, per l’edilizia. Eppure il rame non ha mai perso le sue capacità, benché in Italia non ve ne sia in grosse quantità, è chiaro che ha un potere inestimabile che dovrebbe portare le tendenze ad essere contrarie, per un ritorno al passato. Un quadro come quello attuale in cui tutti sono esposti e la sicurezza vacilla, fa comprendere ancora di più quanto sarebbe importante avere spazi pubblici, ospedali e soprattutto macchinari e sistemi costruiti in tutto o in parte di rame.

Il futuro oggi ci sembra vacillante, abbiamo compreso di non essere padroni di esso. L’unica cosa che è possibile fare per tutelare la salute dell’uomo è sfruttare tutto ciò che ci è dato conoscere per migliorare le condizioni degli ambienti e soprattutto evitare che situazioni simili possano ancora verificarsi.

Gli studi parlano chiaro, il rame è il materiale per eccellenza per l’abbattimento del Coronavirus.

Le notizie diffuse dal virologo Roberto Burioni e confermate dagli studi di settore ha esaminato superfici differenti, tuttavia è il rame ad essere il materiale più inospitale. Questo dato è importante per la sperimentazione, ed apre le porte per il futuro. Già nel 1983 Phyllis J. Kuhn, nota ricercatrice nel settore medico, aveva compreso l’importanza di inserire il rame negli ospedali, a livello edile ma anche in tutto ciò che viene a contatto con i pazienti come maniglie, porte, piastre.

Le ricerche sono poi andate avanti grazie alla Copper Development Association che promuove l’industria del rame. Leggendo questi dati si comprende come il rame non sia solo in grado di bloccare il Covid-19 ma lo abbia già fatto con altre forme di Coronavirus. Gli studi in laboratorio dimostrano che quando un virus o un batterio qualunque viene a contatto con il rame, lo stesso viene letteralmente inondato da ioni di rame che entrano con violenza nelle cellule, uccidendole. Nessuna riesce a salvarsi, non c’è alcuna possibilità di replica.

Guardando al campo medico si è capito quindi quanto è importante sfruttare il materiale su tutto ciò che viene a contatto con i patogeni, come ad esempio le poltrone, i macchinari, i supporti. In una ricerca del 2015 del Dipartimento della Difesa è emerso che negli ospedali in cui viene fatto utilizzo di rame, le infezioni crollano del 58%.

Dati importanti che fanno riflettere. Ovviamente dov’è il problema, il rame è costoso, per questo ha subito un rapido collasso lasciando il posto ad alluminio e plastica. Eppure, basterebbe pensare che quell’investimento permetterebbe di fatto di risparmiare 45 miliardi di dollari all’anno per il sistema sanitario impegnato nel trattamento delle infezioni. Il costo quindi tornerebbe ad essere proporzionale, per non parlare dell’impatto sulla vita del cittadino, l’utilizzo del rame e la riduzione delle infezioni quasi del 60% permetterebbero di evitare 90 mila decessi l’anno.

Queste notizie non sono nuove, l’Agenzia Ambientale Americana anni fa ha approvato il rame come primo materiale antimicrobico esistente. Per quanto riguarda l’impatto estetico e architettonico, se il rame è ormai fuori moda (per quanto questo possa essere importante), basterebbe combinarlo con il nikel, ottenendo una lega perfettamente inossidabile, antimicrobica e pari all’acciaio.

Per quanto concerne la salute umana, qualcuno si chiede se il rame sia pericoloso per il corpo dal momento che è in grado di distruggere le cellule. La risposta è no, per l’uomo quello che viene rilasciato dal rame è totalmente innocuo. Basti pensare che tantissimi alimenti lo contengono come i crostacei, le noci e banalmente anche l’acqua. Bisogna piuttosto fare attenzione a non assorbirne troppo poco. Questo fa comprendere come l’utilizzo del rame all’interno degli ospedali e degli stessi apparecchi potrebbe essere solo un bene per le persone.

Prana crea i recuperatori più efficienti al mondo: lo scambiatore è in rame

Prana è un’azienda che vanta una lunga esperienza, ed è specializzata nella realizzazione di recuperatori d’aria. Con la sua quarta generazione di Ventilazione Meccanica Controllata, l’azienda si è fatta promotrice di progetti e strumenti per garantire aria perfettamente sana anche in ambienti chiusi. Si tratta di sistemi tra i migliori al mondo, in termini di efficienza, tecnologia e funzionalità, con basso impatto ambientale e ampio risparmio energetico. Gli ingegneri hanno creato un sistema, dotato di recuperatore in rame, che è ecologico ed in grado di filtrare l’aria eliminando batteri e componenti tossici.

I VMC di Prana sono a forma cilindrica, con lo scambiatore di calore completamente in rame. Questo elemento è stato scelto perché ha la capacità di caricare aria con ioni negativi, purificandola e rimettendola in circolazione. L’aria viziata e consumata a sua volta viene eliminata dall’ambiente a traverso le canaline separate.

Questo sistema è fondamentale sia perché rispetta la perfetta temperatura corporea, sia perché mantiene la carica energetica dell’aria. I sistemi sviluppati da Prana hanno dimensioni compatte e si sposano bene con qualunque tipo di ambiente, sono dotati di controllo remoto ed una comodissima applicazione mobile PranaRC. Il recuperatore Prana della serie ERP PRO è dotato di numerosi sensori (per la temperatura, la pressione atmosferica, la qualità dell’aria, la presenza di Co2) che permettono un monitoraggio continuo dell’aria all’interno dell’abitazione e consentono al sistema di autoregolarsi, variando, al bisogno, la velocità del ricambio d’aria ed altri parametri di funzionamento.

In questo modo è possibile godere di un ambiente salutare, senza incorrere nello sviluppo di muffe, contaminazioni batteriche e sviluppo di microbi.

Prana ha scelto di puntare sull’efficienza e per questo da sempre utilizza scambiatori di calore in rame. Questo perché il materiale ha un’eccellente conducibilità termica ed una grande resistenza meccanica che gli consente di sopperire al meglio a corrosione, temperature elevate e pressione. Un grande punto a favore dei sistemi in rame è la possibilità di creare apparecchi di dimensioni ridotte, idea che si sposa perfettamente con la tecnologia più avanzata. L’incontro di queste due tendenze ha permesso a Prana di arrivare a sviluppare un prodotto che garantisce massima efficienza energetica, nel pieno delle direttive europee, diminuendo anche i costi.

Il rame è al centro dei progetti non solo per la sua conducibilità termica elevata ma anche per la sua flessibilità di utilizzo. Inoltre, come esplicitamente si evince dagli studi, questo resta ad oggi il miglior prodotto per la protezione dai microrganismi dannosi e l’abbattimento delle tossicità e dei virus.

La VMC quindi è uno strumento potentissimo per il contenimento del Coronavirus. Al fine di tutelare le persone e l’ambiente è quindi utile adoperare i sistemi nei locali in cui sono disposti, anche in modo continuativo, per consentire lo smaltimento rapido delle particelle. La Ventilazione Meccanica Controllata è un valido alleato per la salute dell’uomo, soprattutto in tutti quegli stabilimenti in cui è risultato impossibile cessare l’attività lavorativa.

Quanto sta accadendo oggi dimostra ancora una volta la fragilità dell’uomo davanti agli eventi e l’importanza di porre sempre la salute e la qualità come obiettivo primario di ogni tipologia di business. Il rame è il cuore dei nostri prodotti perché è sinonimo di qualità ed efficienza. Da sempre Prana ha scelto di investire su tecnologia, ambiente, innovazione e soprattutto salute. Mantenendo elevata la qualità dei prodotti e puntando a livelli eccellenti che possano tutelare e garantire a tutti, aria pulita e sana, ambienti di lavoro e domestici salubri e perfettamente compatibili con la salute umana.

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